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+ I Vini

Mannucci Droandi Chianti Colli Aretini D.o.c.g.

chianti colle aretini

 

Il vino Da tre generazioni coltiviamo i nostri vigneti di Caposelvi e ne vinifichiamo le uve, ma soltanto dalla vendemmia 1998 abbiamo deciso di affrontare il mercato in prima persona: mettendo a frutto l’esperienza, abbiamo iniziato ad imbottigliare il vino. Abbiamo puntato tutto sulla qualità, cambiando talvolta la nostra stessa mentalità e quella dei nostri collaboratori: abbiamo selezionato i vigneti ed effettuato potature molto corte, abbiamo diradato i grappoli e scelto le uve, prima nel campo e poi in cantina, dove tanti anni di pratica ci hanno consentito di governare al meglio le fermentazioni. L’affinamento in barriques (con l’esclusione di legno nuovo per salvaguardarne la personalità) e poi in vetro, completano il lavoro. Cerchiamo un vino morbido e fruttato, espressione del territorio: le colline del Chianti, la Toscana.

La vigna Sei ettari e mezzo di terreno alluvionale, sabbioso limoso di medio impasto, ottimamente esposti, ad una altitudine media di 250 m.s.l.m., assicurano le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche adeguate (conduzione del terreno parte con lavorazioni minime e parte con inerbimento permanente, allevamento a cordone speronato corto, gestione della chioma in estate, diradamento dei grappoli, sfogliatura e vendemmia in vari passaggi), garantiscono uve di qualità elevatissima.

L’uvaggio Sangiovese 90%, Canaiolo 5%, vitigni tradizionali a bacca rossa per il 5%

L’enologo Giorgio Marone

L’agronomo Folco Giovanni Bencini

La cantina Responsabile Andrea Mammuccini. Le uve scelte sono state diraspate e pigiate delicatamente e poi vinificate in tini di media capacità (50/100 ettolitri), con macerazione prolungata (15 giorni) e gestita tramite rimontaggi intervallati a délestages; dopo la svinatura e la pressatura soffice delle vinacce, la tempestiva effettuazione della fermentazione malolattica ha costituito la necessaria premessa per la successiva maturazione (12 mesi) in barriques di rovere francese (di 2° e 3° passaggio); infine, 12 mesi di vetro hanno completato l’affinamento.

Periodo d’invecchiamento consigliato Fino a 7/8 anni, mantenendo inalterata la sua piacevolezza


“CEPPETO” Chianti Classico D.o.c.g.

 

ceppeto

Il vino Da tre generazioni coltiviamo i nostri vigneti e ne vinifichiamo le uve, ma soltanto dalla vendemmia 1998 abbiamo deciso di affrontare il mercato in prima persona: mettendo a frutto l’esperienza, abbiamo iniziato ad imbottigliare il vino. Abbiamo puntato tutto sulla qualità, cambiando talvolta la nostra stessa mentalità e quella dei nostri collaboratori: abbiamo selezionato i migliori vigneti ed effettuato potature molto corte, abbiamo diradato i grappoli e scelto le uve, prima nel campo e poi in cantina, dove tanti anni di pratica ci hanno consentito di governare al meglio le fermentazioni. L’utilizzo attento delle barriques (dodici mesi, escludendo il legno nuovo per salvaguardarne la personalità) e un anno in bottiglia consentono di equilibrare aromi e corpo, esaltando così le caratteristiche migliori del Sangiovese di Ceppeto, nerbo del nostro Chianti Classico, che vogliamo espressione piena della terra di Gaiole.

La vigna Sei ettari di terreno di medio impasto tendente all’argilloso, con forte presenza di scheletro, ottimamente esposti, ad una altitudine media di 300 m.s.l.m., assicurano le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche adeguate (conduzione del terreno con lavorazioni minime, allevamento a cordone speronato corto, gestione della chioma in estate, diradamento dei grappoli, sfogliatura e vendemmia in vari passaggi), garantiscono uve di qualità elevatissima.

L’uvaggio Sangiovese per il 90%, Canaiolo per il 5%, vitigni tradizionali a bacca rossa per il rimanente 5%.

L’enologo Giorgio Marone

L’agronomo Folco Giovanni Bencini

La cantina Responsabile Andrea Mammuccini. Le uve scelte sono state diraspate e pigiate delicatamente e poi vinificate in tini di media capacità (50/100 ettolitri), con macerazione prolungata (18/20 giorni) e gestita tramite rimontaggi intervallati a délestages; dopo la svinatura e la pressatura soffice delle vinacce, la tempestiva effettuazione della fermentazione malolattica ha costituito la necessaria premessa per la successiva maturazione (12 mesi) in barriques di rovere francese (di 2° passaggio); infine, 12 mesi di vetro hanno completato l’affinamento.

Periodo d’invecchiamento consigliato Fino a 10/12 anni, migliorando in equilibrio e morbidezza.


“CEPPETO” Chianti Classico D.o.c.g. Riserva

Il vino Da tre generazioni coltiviamo i nostri vigneti e ne vinifichiamo le uve, ma soltanto dalla vendemmia 1998 abbiamo deciso di affrontare il mercato in prima persona: mettendo a frutto l’esperienza, abbiamo iniziato ad imbottigliare il vino. Abbiamo puntato tutto sulla qualità, cambiando talvolta la nostra stessa mentalità e quella dei nostri collaboratori: abbiamo selezionato i migliori vigneti ed effettuato potature molto corte, abbiamo diradato i grappoli e scelto le uve, prima nel campo e poi in cantina, dove tanti anni di pratica ci hanno consentito di governare al meglio le fermentazioni. L’utilizzo attento delle barriques (dodici mesi, escludendo il legno nuovo per salvaguardarne la personalità) e un anno in bottiglia consentono di equilibrare aromi e corpo, esaltando così le caratteristiche migliori del Sangiovese di Ceppeto, nerbo del nostro Chianti Classico, che vogliamo espressione piena della terra di Gaiole.

La vigna Sei ettari di terreno di medio impasto tendente all’argilloso, con forte presenza di scheletro, ottimamente esposti, ad una altitudine media di 300 m.s.l.m., assicurano le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche adeguate (conduzione del terreno con lavorazioni minime, allevamento a cordone speronato corto, gestione della chioma in estate, diradamento dei grappoli, sfogliatura e vendemmia in vari passaggi), garantiscono uve di qualità elevatissima.

L’uvaggio Sangiovese per il 90 % e Merlot per il rimanente 10%

L’enologo Giorgio Marone

L’agronomo Folco Giovanni Bencini

La cantina responsabile Andrea Mammuccini. Le uve scelte sono state diraspate e pigiate delicatamente e poi vinificate in tini di media capacità (50/100 ettolitri), con macerazione prolungata (20 giorni) e gestita tramite rimontaggi intervallati a dúlestages; dopo la svinatura e la pressatura soffice delle vinacce, la tempestiva effettuazione della fermentazione malolattica ha costituito la necessaria premessa per la successiva maturazione (18 mesi) in barriques di rovere francese (in piccola parte nuove, il resto di 2° passaggio); infine, 12 mesi di vetro hanno completato l’affinamento.

Periodo d’invecchiamento consigliato fino a 10/12 anni, migliorando in equilibrio e morbidezza


“CAMPOLUCCI” Toscana I.g.t.

campolucci

Il vino Da tre generazioni coltiviamo i nostri vigneti e ne vinifichiamo le uve, ma soltanto dalla vendemmia 1998 abbiamo deciso di affrontare il mercato in prima persona: mettendo a frutto l’esperienza, abbiamo iniziato ad imbottigliare il vino. Abbiamo puntato tutto sulla qualità, cambiando talvolta la nostra stessa mentalità e quella dei nostri collaboratori: abbiamo selezionato i vigneti ed effettuato potature molto corte, abbiamo diradato i grappoli e scelto le uve, prima nel campo e poi in cantina, dove tanti anni di pratica ci hanno consentito di governare al meglio le fermentazioni. Dodici mesi di legno ed altrettanti di vetro, completano il lavoro. Cerchiamo un vino impegnativo, ricco di profumi e di consistenza e nello stesso tempo elegante e soprattutto capace di evocare il territorio: le nostre colline solatie, la Toscana.

La vigna Sei ettari e mezzo di terreno alluvionale, sabbioso limoso di medio impasto, ottimamente esposti, ad una altitudine media di 250 m.s.l.m., assicurano le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche adeguate (conduzione del terreno parte con lavorazioni minime e parte con inerbimento permanente, allevamento a cordone speronato corto, gestione della chioma in estate, diradamento dei grappoli, sfogliatura e vendemmia in vari passaggi), garantiscono uve di qualità elevatissima.

L’uvaggio sangiovese per il 50%, Cabernet per il 25% e Merlot per il rimanente 25%

L’enologo Giorgio Marone

L’agronomo Folco Giovanni Bencini

La cantina Responsabile Andrea Mammuccini. Le uve scelte sono state diraspate e pigiate delicatamente e poi vinificate in tini di media capacità (50/100 ettolitri), con macerazione prolungata (18/20 giorni) e gestita tramite rimontaggi intervallati a déléstages; dopo la svinatura e la pressatura soffice delle vinacce, la tempestiva effettuazione della fermentazione malolattica ha costituito la necessaria premessa per la successiva maturazione (12 mesi) in barriques di rovere francese (30% nuove); infine, 12 mesi di vetro hanno completato l’affinamento.

Periodo d’invecchiamento consigliato Fino a 12/15 anni, migliorando in equilibrio e morbidezza


“ROSSINELLO” Toscana Sangiovese Rosato I.g.t.

rossinello

Il Vino Da tre generazioni coltiviamo i nostri vigneti di Caposelvi e ne vinifichiamo le uve, ma soltanto dalla vendemmia 1998 abbiamo deciso di affrontare il mercato in prima persona: mettendo a frutto l’esperienza, abbiamo iniziato ad imbottigliare il vino. Abbiamo puntato tutto sulla qualità, cambiando talvolta la nostra stessa mentalità e quella dei nostri collaboratori: abbiamo selezionato i vigneti ed effettuato potature corte, abbiamo scelto le uve, prima nel campo e poi in cantina, dove tanti anni di pratica ci hanno consentito di governare al meglio le fermentazioni. Cerchiamo un vino giovane, fruttato, profumato, vivace espressione del territorio e del frutto di origine, per il piacere di assaporare come un tempo gli aromi e i sapori inconfondibili del Sangiovese appena svinato.

La vigna Quindici ettari, condotta con il metodo dell’Agricoltura Biologica, su terreno sabbioso limoso di medio impasto, ottimamente esposti, ad una altitudine media di 250 m.s.l.m., assicurano le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche adeguate (conduzione del terreno con inerbimento permanente, allevamento a cordone speronato, gestione della chioma in estate, selezione dei grappoli in vendemmia), garantiscono uve di grande qualità.

L’uvaggio Sangiovese per il 95%, Canaiolo per il 5%

L’enologo Giorgio Marone

L’agronomo Folco Giovanni Bencini

La cantina Cellar man Andrea Mammuccini. La diraspatura e la pigiatura soffice dei grappoli scelti vendemmiati a mano ed una breve macerazione sulle bucce precedono la svinatura del mosto fiore che viene fermentato a parte in piccole vasche di acciaio inox a bassa temperatura. La successiva evoluzione in vasca precede l’imbottigliamento, che avviene precocemente entro pochi mesi dalla vendemmia.


Vinsanto del Chianti Classico D.O.C.


 

vinsanto

Il Vino Dalla vendemmia 2003 abbiamo deciso di produrre il Vinsanto non solo per l’uso familiare. Tuttavia, abbiamo continuato a farlo nello stesso modo tradizionale, con le uve di sempre appassite lentamente sui cannicci, nei caratelli piccoli e “sulla madre” ereditata dai nostri antenati, senza aggiunta di lieviti, per poter offrire agli appassionati la possibilità di gustare il Vinsanto che non c’è più: aromatico, armonico, elegante, dolce e asciutto nello stesso tempo.

La vigna Mezzo ettaro, condotta con il metodo dell’Agricoltura Biologica, su terreno di medio impasto tendente all’argilloso, con forte presenza di scheletro, esposta a sud, ad una altitudine media di 300 m.s.l.m., assicura le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche adeguate (conduzione del terreno con minima lavorazione, allevamento a cordone speronato corto, gestione della chioma in estate, selezione dei grappoli in vendemmia), garantiscono uve di grande qualità.

L’uvaggio Trebbiano per il 50%, Malvasia Bianca per il 30% e San Colombano per il 20%.

L’enologo Giorgio Marone

L’agronomo Folco Giovanni Bencini

La cantina Responsabile Andrea Mammuccini.

La Tecnica I grappoli scelti vendemmiati a mano vengono stesi delicatamente su cannicci e lasciati lentamente appassire al coperto, all’aria ambiente e senza forzature, per almeno due mesi. Quando hanno raggiunto la giusta disidratazione, di norma nel mese di Dicembre, le uve vengono diraspate e pigiate delicatamente. Il poco mosto che se ne ricava viene messo a fermentare e poi a maturare “sulla madre” (il fondo semi-solido che non viene mai tolto e che determina il carattere di ogni singolo vinsanto) nei caratelli (piccole botti di legni vari) collocati nella “Vinsantaia”, la particolare cantina di invecchiamento situata nel sottotetto ed esposta agli sbalzi termici stagionali. Qui, senza subire altri travasi o interventi di alcun genere, effettua un lunghissimo processo di fermentazione e di affinamento, che dura fino alla svinatura e al successivo imbottigliamento (almeno cinque anni dopo la vendemmia), giungendo così ad una grande concentrazione (circa cinque volte di meno rispetto al volume iniziale) e assicurando in tal modo un prodotto unico ed esclusivo.


IL VIGNETO SPERIMENTALE


 

“BARSAGLINA” Toscana I.g.t.

barsaglina

Il Vino Dai primi anni ’90, nei vecchi vigneti, nei campi abbandonati, cerchiamo vitigni di cui si  persa memoria che costituiscono il patrimonio ampelografico della Toscana, immenso e a rischio di erosione. Per contribuire a salvarlo, abbiamo piantato questi vitigni “ritrovati” in due vigneti sperimentali, microvinificato le uve e verificato la qualità. Alcuni sono risultati cos“ interessanti che abbiamo deciso di imbottigliarne il vino. La consapevolezza di essere i primi a presentarli sul mercato ci dà la sensazione di un dovere compiuto, il piacere di proporre qualcosa che torna alla vita da un passato anche remoto: un’emozione, che vogliamo condividere con chi assaggerà questo vino.

La vigna Un ettaro di terreno alluvionale, di medio impasto, ottimamente esposto, ad una altitudine di 250 m.s.l.m., assicura le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche adeguate (minima lavorazione del terreno, allevamento a cordone speronato corto, gestione della chioma in estate, diradamento dei grappoli, sfogliatura e vendemmia in vari passaggi), garantiscono uve di qualità elevatissima.

L’uvaggio Barsaglina per il 100%; la Barsaglina  un vitigno Toscano, originario della Provincia di Massa Carrara, descritto per la prima volta nel Bollettino del Comizio Agrario di Massa del 1874.

L’enologo Giorgio Marone

L’agronomo Folco Giovanni Bencini

La cantina Responsabile Andrea Mammuccini.

La tecnica Le uve scelte sono state prima diraspate e pigiate delicatamente e poi vinificate in tini di piccola capacità (10 ettolitri), con macerazione prolungata (20 giorni) e gestita tramite rimontaggi intervallati a dèlestages; dopo la svinatura e la pressatura soffice delle vinacce, la tempestiva effettuazione della fermentazione malolattica ha costituito la necessaria premessa per la successiva maturazione (14 mesi) in carati di rovere francese (di 2o e 3o passaggio); infine, 3 mesi di vetro hanno completato l’affinamento.

Periodo d’invecchiamento consigliato Probabilmente adatto ad essere bevuto giovane per valorizzarne il tipico fruttato, tuttavia, lo sperimenteremo insieme!


“FOGLIA TONDA” Toscana I.g.t.

fogliatonda

Il Vino Dai primi anni ’90, nei vecchi vigneti, nei campi abbandonati, cerchiamo vitigni di cui si  persa memoria che costituiscono il patrimonio ampelografico della Toscana, immenso e a rischio di erosione. Per contribuire a salvarlo, abbiamo piantato questi vitigni “ritrovati” in due vigneti sperimentali, microvinificato le uve e verificato la qualità. Alcuni sono risultati cos“ interessanti che abbiamo deciso di imbottigliarne il vino. La consapevolezza di essere i primi a presentarli sul mercato ci dà la sensazione di un dovere compiuto, il piacere di proporre qualcosa che torna alla vita da un passato anche remoto: un’emozione, che vogliamo condividere con chi assaggerà questo vino.

La vigna Un ettaro di terreno alluvionale, di medio impasto, ottimamente esposto, ad una altitudine di 250 m.s.l.m., assicura le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche adeguate (minima lavorazione del terreno, allevamento a cordone speronato corto, gestione della chioma in estate, diradamento dei grappoli, sfogliatura e vendemmia in vari passaggi), garantiscono uve di qualità elevatissima.

L’uvaggio Foglia Tonda per il 100%; il Foglia Tonda  un vitigno Toscano, originario della Provincia di Siena, descritto per la prima volta dal Di Rovasenda nel 1877.

L’enologo Giorgio Marone

L’agronomo Folco Giovanni Bencini

La cantina Responsabile Andrea Mammuccini.

La tecnica Le uve scelte sono state prima diraspate e pigiate delicatamente e poi vinificate in tini di piccola capacità (10 ettolitri), con macerazione prolungata (20 giorni) e gestita tramite rimontaggi intervallati a dèlestages; dopo la svinatura e la pressatura soffice delle vinacce, la tempestiva effettuazione della fermentazione malolattica ha costituito la necessaria premessa per la successiva maturazione (14 mesi) in carati di rovere francese (di 2o e 3o passaggio); infine, 3 mesi di vetro hanno completato l’affinamento.

Periodo d’invecchiamento consigliato probabilmente atto ad un invecchiamento prolungato, tuttavia, lo sperimenteremo insieme!


“PUGNITELLO” Toscana I.g.t.

pugnitello

Il Vino Dai primi anni ’90, nei vecchi vigneti, nei campi abbandonati, cerchiamo vitigni di cui si  persa memoria che costituiscono il patrimonio ampelografico della Toscana, immenso e a rischio di erosione. Per contribuire a salvarlo, abbiamo piantato questi vitigni “ritrovati” in due vigneti sperimentali, microvinificato le uve e verificato la qualità. Alcuni sono risultati così interessanti che abbiamo deciso di imbottigliarne il vino. La consapevolezza di essere i primi a presentarli sul mercato ci dà la sensazione di un dovere compiuto, il piacere di proporre qualcosa che torna alla vita da un passato anche remoto: un’emozione, che vogliamo condividere con chi assaggerà questo vino.

La vigna Un ettaro di terreno alluvionale, di medio impasto, ottimamente esposto, ad una altitudine di 250 m.s.l.m., assicura le migliori condizioni produttive che, unite a scelte agronomiche adeguate (minima lavorazione del terreno, allevamento a cordone speronato corto, gestione della chioma in estate, diradamento dei grappoli, sfogliatura e vendemmia in vari passaggi), garantiscono uve di qualità elevatissima.

L’uvaggio Pugnitello per il 100%; il Pugnitello  un vitigno Toscano, originario della Provincia di Grosseto, il cui nome non  stato reperito in opere ampelografiche contemporanee o del passato. Si può solo supporre che il nome “Pugnitello” derivi dalla forma del grappolo, che  piccolo e ricorda quello della mano chiusa a pugno.

L’enologo Gianfrancesco Paoletti

L’agronomo Folco Giovanni Bencini

La cantina Responsabile Andrea Mammuccini.

La tecnica Le uve scelte sono state prima diraspate e pigiate delicatamente e poi vinificate in tini di piccola capacità (10 ettolitri), con macerazione prolungata (20 giorni) e gestita tramite rimontaggi intervallati a dèlestages; dopo la svinatura e la pressatura soffice delle vinacce, la tempestiva effettuazione della fermentazione malolattica ha costituito la necessaria premessa per la successiva maturazione (14 mesi) in carati di rovere francese (di 2o e 3o passaggio); infine, 3 mesi di vetro hanno completato l’affinamento.

Periodo d’invecchiamento consigliato probabilmente adatto ad un invecchiamento prolungato, tuttavia, lo sperimenteremo insieme!